Una storia al futuro, tra potenza e controllo
Dall’immagine di Carl Lewis con le scarpette rosse alle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale: il rilancio del legame storico tra Pirelli e lo sport.
[...] La campagna Pirelli, l’immagine di Lewis, il claim «Power is nothing without control» non sono, naturalmente, un manifesto politico, non pretendono di essere maestri di nuovi equilibri socioculturali globali.
Ma rivelano bene l’aria che tira. Diventano, anche se non del tutto consapevolmente, testimoni del tempo. Un tempo che dura ancora oggi, in cui, dopo le crisi finanziarie, ambientali, sanitarie e geopolitiche, continuiamo a chiederci come scrivere nuove mappe della conoscenza e dell’azione. Come guidare i cambiamenti.
Ecco perché quella frase da cui siamo partiti nel nostro racconto resta d’attualità. Per il nesso forte tra power e control. E cioè per quella dimensione che oggi chiamiamo sostenibilità, sociale e ambientale e per le relazioni tra potenza dell’innovazione tecnologica, a cominciare dalle nuove sconvolgenti frontiere dell’intelligenza artificiale, e consapevolezza umana (ne scrivono Sandro Modeo e Massimo Sideri).

In ogni caso, in quegli anni Novanta di Lewis, campione olimpico, si rinsalda e rilancia un legame storico, che si allunga verso il futuro: quello tra Pirelli e lo sport.

Poco dopo, sempre sotto lo stesso slogan, arriveranno altri campioni: l’atleta francese Marie-José Pérec (medaglie d’oro sui 400 metri alle Olimpiadi di Barcellona 1992 e sui 200 e 400 ad Atlanta 1996) e poi Ronaldo, calciatore straordinario, fotografato da Ken Griffiths in equilibrio sulla cima del Corcovado, al posto della statua del Cristo Redentore, a Rio de Janeiro. Le loro piante dei piedi sono il battistrada del pneumatico P3000: aderenza, tenuta di strada, concretezza. Il gioco continua.