Ruolo educativo e sociale sancito dalla Costituzione
I diritti dello sport “per tutti e di tutti” e il rispetto delle regole del gioco per gli atleti e gli spettatori: l’impegno per migliorare la qualità della vita.
[…] Lo sport, nella mia vita, ha sempre occupato un posto importante. Direi centrale. E mi sono costantemente battuta perché la parola «sport» entrasse a pieno titolo anche nella Costituzione italiana.
L’ho sostenuto di fronte al Presidente Sergio Mattarella nell’ottobre del 2022, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico alla Scuola di alta formazione militare di Torino, quando tenni una lectio magistralis su Sostenibilità, diritti e valori nello sport e nella cultura del terzo millennio.

I diritti, soprattutto, sono centrali: non possiamo ammettere diversità, né di genere né di colore della pelle né di religione né di etnia. E il rispetto deve essere la regola del gioco, tanto fra chi sta in campo quanto fra chi sta sugli spalti.
Così, accompagnato dal commento del Dipartimento dello Sport che dice «lo sport in Costituzione rappresenta la prima tappa di un percorso che concentra, in poche parole, un significato profondo e un valore inestimabile, che possiamo sintetizzare nell'auspicio dello “sport per tutti e di tutti”, parte delle indispensabili “difese immunitarie sociali” e importante contributo per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità», dal settembre del 2023 l’articolo 33 della nostra Carta repubblicana ha un nuovo comma che recita: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme».