Saggi e racconti

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[…] Che la promozione dello sport fosse un potente mezzo nell’ambito di quello che oggi definiremmo welfare aziendale, gli imprenditori illuminati d’inizio Novecento lo sapevano bene.

Era ormai del tutto insostenibile l’antico modello dello sfruttamento della forza lavoro che aveva caratterizzato la nascita della Rivoluzione industriale, e appariva chiaro che quella stessa forza lavoro era un capitale da valorizzare e preservare. Nello spirito e nel fisico. La Pirelli, in questo senso, si poneva all’avanguardia da diversi anni. Per i grandi spazi che il nuovo insediamento della Bicocca – inaugurato nel 1909, nell’area a nordest di Milano – metteva a disposizione: nell’arco di un ventennio la fabbrica si era creata attorno via via una rete di servizi per i dipendenti: le casette del Borgo Pirelli, prima di tutto, realizzate grazie a una serie di convenzioni con l’Istituto Autonomo Case Popolari e finanziate da Pirelli per offrire ai dipendenti affitti e acquisti agevolati. E poi l’asilo e la scuola. E la stazione di Greco. E poi il teatro, e la biblioteca.
E naturalmente c’erano le attività sportive per i “pirelliani”, complice anche il periodo storico che promuoveva l’attività fisica come fonte di benessere per la gioventù.

Due calciatori si contendono la palla durante una partita di calcio

La nascita dello Sport Club Pirelli, in occasione del cinquantenario dell’azienda e in collaborazione con la storica società sportiva Pro Patria 1883, fu il definitivo riconoscimento dello sport come valore aziendale. Un’attenzione non casuale però. Piuttosto il risultato di una solida cultura di famiglia…

Bambini su pattinia rotelle si tengono per mano in cerchio su pista

Inaugurati negli anni Venti del Novecento, gli impianti sportivi della Bicocca ebbero il loro secondo rinascimento negli anni Cinquanta. Nel dopoguerra, data la carenza di impianti pubblici, queste strutture adiacenti alla fabbrica davano infatti ai tanti giovani impiegati in azienda la possibilità di fare sport. Tra questi giovani pirelliani c’era anche un certo Adolfo Consolini, arrivato in azienda nel 1948 dalla campagna veronese.