Saggi e racconti

Ritorna agli approfondimenti Esperimento scientifco sulal velocità

[…] Ma c’è un’altra facoltà dei fuoriclasse - oltre a quella di poter leggere i «segnali dal futuro» - su cui si torna spesso: quella di poter rallentare o sospendere il tempo; di prodursi in azioni e giocate d’eccezione come in uno slowdown, in un ralenti soggettivo, dovuto - con apparente paradosso - a un’altissima velocità di esecuzione cinestetica e soprattutto alla velocità di selezione-elaborazione dell’informazione dall’ambiente.

Per coglierne l’essenza, possiamo ricorrere a due fiction e alle relative sequenze-chiave.

La prima è il film 300 di Zack Snyder, apoteosi, parecchio semplificata, della resistenza degli spartani di Leonida contro i persiani di Serse, in sovrannumero, alle Termopili: nei momenti decisivi delle scene di combattimento, la rappresentazione mentale del soldato spartano viene fatta coincidere esattamente con quella di un grande atleta, tanto che uno dei motivi di maggior seduzione del film consiste proprio nell’alternanza, in quelle sequenze, tra il super-fast della lotta in riprese oggettive e l’über-slow delle soggettive. La seconda è la serie TV Flash di Greg Berlanti, in particolare nelle sequenze in cui il velocista scarlatto deve salvare qualcuno o disinnescare un ordigno nucleare che annienterebbe una città, muovendosi a suo agio in una folla di esseri umani “congelati”: la sua altissima velocità, di corsa e di pensiero, fa sembrare immobili gli astanti e paralizzato il mondo circostante.

Studiato ormai da parecchi neuroscienziati su tanti fuoriclasse, il processo è appunto paradossale in quanto in prima battuta controintuitivo: maggiore è la velocità con cui il cervello di un fuoriclasse processa e seleziona l’informazione, più si dilata il tempo a disposizione per orientare le scelte a livello di giocata tecnica e di intelligenza cinestetica.

Nobuhiro Hagura dell’University College di Londra - uno degli scienziati che hanno studiato più a fondo lo slowdown - ne fornisce descrizioni avvincenti in vari sport, dalla Formula 1 (le sequenze di sorpasso) al tennis, con McEnroe che «sente il tempo rallentare mentre colpisce la pallina». Non solo: Hagura aggiunge come nella dinamica si ripresenti lo schema previsionale, di cui individua anche i principali correlati neurali (l’insula): nel momento in cui il fuoriclasse cerca di risolvere un problema prima che si presenti genera una «percezione enfatizzata», come succede in certi giocatori di baseball, che vedono la pallina «grande come un pompelmo».