Saggi e racconti

Ritorna agli approfondimenti Pilota e meccanico discutono durante una gara di Formula 1

[…] Grazie ad Arpino, insomma, scrivere di pallone, di ciclismo, di boxe, di basket si trasformò, improvvisamente, in un modo di valutare, attraverso il gioco, l’agonismo, le qualità non solo tecniche di un uomo e di una donna, ma anche il carattere di una nazione, un appiglio per ragionare di poetica e sociologia, antropologia e persino metafisica.

Gara di salto all'ostacolo

Dobbiamo ad Arpino, ancora oggi, il miglior romanzo “dentro” il calcio: “Azzurro tenebra”, pubblicato in prima edizione da Einaudi nel 1977, con Giacinto Facchetti in copertina, ambientato ai mondiali tedeschi del ‘74, con la sconfortante uscita di scena, al primo turno, della nazionale di Ferruccio Valcareggi. Assistiamo a una autentica commedia umana, tra buio e miele, poveri di spirito, personaggi inquieti oppure nobili. Protagonisti sono “Arp” (lo stesso autore) e “Il Vecio” (Enzo Bearzot, vice di Valcareggi e futuro Ct campione del mondo con l’Italia nel 1982 in Spagna). Arpino così commentò quella sua opera: “Io mi considero uno scrittore non italiano, che usa la propria lingua sempre meno. ‘Azzurro tenebra’ è un libro intraducibile”.

Arp si dedicherà non soltanto al football.

Abbiamo suoi servizi magistrali per esempio, sull’automobilismo (Enzo Ferrari: “Sì, è vero, lo chiamano il Drago, ma solo se lui è lontano almeno trenta metri. Sennò ciascuno gli si rivolge col titolo che nasce più spontaneamente: ingegnere, commendatore, presidente. Il volto ritagliato in un marmo pallidissimo, Enzo Ferrari o non parla o si lascia andare a profonde confidenze, stringendo l’interlocutore in una rete di straordinari ricordi”). E altri esempi ancora sono le pagine su Augusto Manzo, asso della pallapugno, lo sport delle Langhe amato da Beppe Fenoglio e Cesare Pavese, o sul match storico di boxe a Kinshasa nello Zaire, il 30 ottobre 1974, tra Muhammad Alì e George Foreman, vinto dal primo, campione che preferì il carcere alla “ sporca guerra” in Vietnam, che rinnegò il suo nome da bianco Cassius Clay e aderì alla “National of Islam“ (Norman Mailer dedicò a quell’evento “La sfida”, testimonianza a bordo ring).

Telecamera riprende attività sportive sottostanti